Erba sintetica, come avere un prato finto e nemico dell'ambiente | il Salvagente

2022-11-16 14:44:02 By : Ms. Jena Chen

L’erba sintetica ha mosso circa 4 miliardi di dollari nel 2021 e le stime per i prossimi anni sono in aumento. Anche se l’erba sintetica ha bisogno di acqua per non sfaldarsi, è importante sapere che un accumulo di acqua è impossibile da assorbire per una base che è sintetica.

Secondo l’European Chemicals Agency ECHA, ogni anno si disperdono nell’ambiente circa 18.000 – 72.000 tonnellate di microplastica nel Vecchio Continente. Stando alla stima, si tratta della microplastica prodotta solo dai prati sintetici. Cosa rovina l’erba sintetica e perché si può trasformare in un boomerang per l’ambiente?

I danni principali all’ambiente sono facili da intuire. Prima di tutto, non trattandosi di erba naturale bisogna mettere in conto che è necessario produrre tutto il materiale sintetico. Tutto ciò comporta dei danni ambientali enormi, per via delle varie fasi della lavorazione. Si va dalle fonti per l’energia elettrica necessari, fino alla creazione della plastica – che è molto inquinante – per terminare con la perdita di luce da parte del terreno.

Infatti, l’erba sintetica non si inserisce direttamente sul terreno, ma tra questa e la base ci sono almeno due strati di materiale. Questo impedisce al terreno di ottenere la luce solare. In più, l’erba sintetica ha bisogno di essere rinnovata periodicamente per dare sempre un’ottima resa.

Quel che molti ignorano, infatti, è il fatto che anche un prato sintetico va costantemente sottoposto a manutenzione, certo non paragonabile alla fatica di avere sempre un prato naturale in ordine. Ma comunque richiede pazienza: la manutenzione prevede l’utilizzo anche di composti chimici, sia nella fase di lavorazione che nel trattamento periodico a cui va sottoposto da parte del proprietario del giardino (finto).

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L’inquinamento dovuto allo smaltimento, poi, non è certo da sottovalutare. Le diverse tipologie di erba sintetica si basano sulla plastica e, come tali, necessitano di un particolare intervento di lavorazione. La plastica così prodotta difficilmente è riciclabile.

Ci sono diverse altre soluzioni che si possono applicare per gli animali domestici. Per esempio, si può predisporre per loro una zona brulla da inserire sul retro dell’abitazione, oppure nelle vicinanze. In questo modo, quando cane o gatto faranno i loro bisogni, al padrone di casa basterà seppellire tutto e utilizzare quella base come concime.

Un’alternativa è addestrare il proprio animale domestico, in modo tale che faccia i suoi bisogni solo in una zona adibita della casa. Se per il gatto è più semplice utilizzare una lettiera, per un cane l’addestramento potrebbe essere un po’ più complicato.

Infine, una terza strada è abituarlo a una passeggiata, dove potrà fare i suoi bisogni. In questo caso, è compito del padrone buttare via tutto, in modo da non arrecare danni all’ambiente.

Purtroppo l’erba sintetica non ha le stesse caratteristiche di un prato naturale. Per questo, a chi ha un animale domestico o dei bambini è sconsigliato l’uso del prato sintetico.

Per pulire il prato sintetico sono necessari una serie di accorgimenti utili che comprendono anche l’utilizzo di composti chimici. Una soluzione di sapone e acqua, infatti, potrebbe non bastare a pulire efficacemente un prato sintetico. Allora potrebbe rivelarsi necessario l’uso di prodotti igienizzanti e disinfettanti in caso di macchie più ostinate. Infine, se proprio siamo amanti della perfezione, optiamo per una macchina spazzolatrice che almeno ci toglierà l’impegno (e la fatica) di ramazzare tutto il prato (finto).

La macchina agisce esattamente come farebbe un pettine per i capelli. Infatti il suo compito è quello di dare al giardino l’aspetto più naturale possibile.

Per inserire l’erba sintetica è importante fare prima un lavoro sul terreno e sugli strati intermedi tra questo e il rivestimento finale. Anche se il rivestimento dipende moltissimo dalla tipologia che viene scelta al momento dell’installazione, la procedura è simile per tutti.

Per iniziare, è necessario livellare il terreno sottostante, in modo tale che sia omogeneo e lineare. A seguire, si inserisce uno strato drenante costituito da ghiaia o sabbia.

Questo secondo livello ha due funzioni. La prima è avere una base drenante che potrà poi assorbire l’acqua piovana. La seconda è di evitare che ci sia contatto tra l’erba sintetica e il terreno sottostante. Per evitare che granelli di sabbia o di ghiaia passino attraverso la fibra dell’erba sintetica, si utilizza un terzo strato che viene utilizzato anche come base per inserire le diverse stuoie.

Infine, si usano delle bande di giunzione per completare il tutto. L’intero processo deve essere eliminato passati gli anni di validità del prato sintetico.