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I missili russi caduti in Polonia: la crisi in diretta
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Fatturato da 121 milioni con uffici anche a tra Shanghai, Hong Kong, New York, Los Angeles e siti produttivi in Vietnam ed Etiopia. Processi produttivi a basso impatto ambientale
Sessant’anni e non sentirli. Anzi, arrivare al prestigioso traguardo industriale con le stesse caratteristiche del prodotto tessile che ha fatto la storia dell’azienda: e cioè in modo «elastico ed indemagliabile». È questo l’obiettivo centrato da Carvico, la realtà tessile che, mutuando il nome del paese in cui è insediata, ha lasciato un’impronta d’avanguardia. Per capirlo, basta un dato: 3 costumi da bagno su 5 sono realizzati dall’azienda che, nata nel 1962 da un’intuizione di Giuseppe Colnaghi, è stata la prima azienda italiana specializzata nella tessitura, tintoria e finissaggio di tessuti a navetta.
Guidato dal 2005 da Laura Colnaghi Calissoni, il Gruppo Carvico oggi vanta con un fatturato 2021 pari a 121 milioni di euro e un organico di oltre 350 dipendenti, uffici in tutto il mondo tra Shanghai, Hong Kong, New York, Los Angeles e siti produttivi in Vietnam ed Etiopia. Sono diverse le componenti che si innervano nella realtà industriale, a cominciare da un centro ricerca e sviluppo che ha consentito a Carvico di prendere parte a diversi progetti europei, mentre da sempre sono perseguite best practice ambientali: dalla scelta di materie prime riciclate a processi produttivi a basso impatto ambientale ; dall’utilizzo di imballaggi 100% riciclati, al recupero dell’energia termica generata dagli impianti di produzione.
L’azienda propone nelle sue collezioni decine di tessuti ecosostenibili, realizzati in poliestere 100% riciclato proveniente dal recupero del pet delle bottiglie e in un filo di nylon 100% rigenerato da materiali di scarto come reti da pesca.
L’idea di Davide Nozza, appassionato di montagna, l’Orobiosauro
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